
In questi giorni Campari ha lanciato on line la nuova campagna “Hotel Campari”: un vero e proprio esempio di progetto di comunicazione integrata non convenzionale che vede per protagonista la passione, o per dirla alla Campari la “Red Passion”.
Hotel Campari è essenzialmente un mini-sito dedicato che proietta l’utente all’interno di un albergo, caratterizzato da ambienti, ma soprattutto personaggi misteriosi. Il mood della campagna rimane legato a quello che ormai da parecchi anni caratterizza la comunicazione del famoso bitter: ovvero il carattere di trasgressione, stravaganza, di intrigo e di mistero. Protagonista assoluta della campagna è un’affascinante ragazza che ospita l’albergo e che incarna la Red Passion.
Attorno a questa figura dalla bellezza misteriosa, è stato realizzato un mondo a lei completamente dedicato; l’operazione infatti è stata declinata anche su di una quindicina di social network, tra i quali i tre più importanti sono naturalmente myspace, youtube e flickr. Lo scopo? Creare la community di Red Passion dove gli utenti possono scaricare foto e video (visibili anche su ebolaindustries.com) della bellissima ragazza, ma soprattutto interagire con lei.
E a quanto pare lo scopo è stato raggiunto: "in sole due settimane su questi importanti seeder si sono registrati circa 40.000 views, 2.500 registrati e oltre 1.400 commenti", afferma Magnani e ciò naturalmente testimonia quello che ormai a tutti ben noto come il nuovo approccio, tipicamnte web 2.0 del consumatore di oggi che si esprime con il desiderio di divenire co-protagonista della campagna, fruitore e creatore dei suoi contenuti, entrando a far parte del mondo del brand e divendo portatore dei suoi value.
Ma non finisce qui, perchè per il 23 novembre è in programma un evento speciale, ma importantissimo, attorno al quale ruota un alone di mistero, Magnani non ha voluto svelarci di più, se non che non si può mancare all'appuntamento e che da dopo la fatidica data la campagna proseguirà con la declinazione sui media tradizionali, stampa e tv. Infatti, con questa prima fase del progetto si è cercato di raggiungere un target più di nicchia e più sofisticato, per poi passare alla massa.
Via: ebolablog
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